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Da un incontro fortuito all’Aeroporto di Malpensa davanti al desk della compagnia aerea il volo da Milano a Los Angeles diventa lo scenario di un lungo dialogo tra Marco Eugenio Di Giandomenico e Severino Ricci, un critico d’arte contemporanea e un manager, entrambi italiani, con differenti background culturali, derivazioni geografiche ed esperienze di vita, in prima battuta accumunati solo da un’innata passione per il viaggio, soprattutto d’oltreoceano, in realtà alla ricerca di quegli stimoli ancestrali, che spesso l’incontro con persone e territori “altri” riescono a innescare.

Il viaggio in California diventa l’occasione per esplorare il proprio viaggio esistenziale, il confronto verbale serrato ha quasi una connotazione catartica, come se ognuno avesse l’incontenibile necessità di “vuotare il sacco” su se stesso, sui successi raggiunti, le delusioni subite, le aspirazioni e i più o meno credibili progetti di vita, diventando ciascuno lo specchio dell’altro, con un dialogo a doppia polarità, laddove le parole pronunciate navigano contestualmente a ritroso anche nella propria interiorità, inducendo nuove consapevolezze, creando un doppio magma di riflessioni, con un processo per così dire di osmosi trasformativa.

«A volte mi giro indietro e guardo gli occhi dei miei assassini, che mi inseguono … tutti creati da me», dice Marco Eugenio in uno dei dialoghi. Il viaggio genera sempre una revisione esistenziale, lo scollamento, anche se temporaneo, dai luoghi abituali è foriero di un cambiamento quasi cromosomico o, meglio, di una sorta di “formattazione” mentale, per cui il passato e il futuro assumono nuove connotazioni, che solo la terzietà lucida e distaccata riesce ad innescare. Essere troppo immersi nella scena della propria esistenza può incredibilmente annullare il confronto con se stessi, può nascondere alcune prospettive analitiche fondamentali per la propria crescita interiore, schiacciandoci sul terreno di un Ego che implode in se stesso.

La voce narrante è di Marco Eugenio Di Giandomenico che nel dialogo con Severino Ricci coglie l’occasione per interessanti e coinvolgenti riflessioni esistenziali ed estetiche sulle tematiche del viaggio e dell’incontro, le quali sono puntualmente esplorate anche facendo riferimento a produzioni artistiche soprattutto novecentesche.

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During an unexpected rendezvous at Malpensa Airport by the airline counter, the journey from Milan to Los Angeles set the stage for a protracted exchange between Marco Eugenio Di Giandomenico and Severino Ricci, an art critic of contemporary repute and a seasoned manager, both hailing from Italy but embodying distinct cultural backgrounds, geographical roots, and life trajectories. Initially bound solely by an intrinsic ardour for voyaging, particularly abroad, they were, in truth, both in pursuit of those primordial inspirations that encounters with 'other' individuals and landscapes frequently ignite.

The journey to California provided an opportunity to delve into one's own existential path. The intense verbal exchange carried a cathartic undertone, as if both individuals felt an overwhelming urge to open up about their successes, disappointments, aspirations, and somewhat plausible life plans. Each person became a reflection of the other, engaging in a dialogue marked by dual polarity. Their words seemed to simultaneously journey backward into their inner selves, prompting fresh insights and fostering a dual stream of reflections, which resemble a transformative osmosis, so to speak.

"Sometimes I turn back and look at the eyes of my killers, who chase me ... all created by me," says Marco Eugenio in one of the conversations. The journey inherently sparks an existential reassessment; the temporary disengagement from familiar surroundings heralds a profound shift akin to chromosomal rearrangement or, perhaps more accurately, a form of mental 'reformatting,' wherein the past and future assume novel significance, accessible only through the lens of a lucid and detached observer. Immersion in the spectacle of one's own existence can remarkably obstruct self-confrontation, concealing essential analytical perspectives crucial for inner growth, ultimately ensnaring us within the collapsing ego's implosion.

The narrative voice belongs to Marco Eugenio Di Giandomenico, who, in his dialogue with Severino Ricci, seizes the opportunity to delve into existential and aesthetic contemplations on the subjects of travel and encounter. These reflections are enriched with references to artistic creations, particularly those of the 20th century.

L'OCEANO DENTRO. Viaggi dell'Anima e della Vita

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  • Il libro è acquistabile in preview con il 20% di sconto sul prezzo di copertina. L'effettivo download sarà possibile a fine marzo 2024, in concomitanza della presentazione dell'opera editoriale presso sede istituzionale milanese.

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    The book is available for preview with a 20% discount off the cover price. The actual download will be possible from the end of March 2024, coinciding with the presentation of the editorial work at one of Milan’s institutional venues.

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